17 MAGGIO 2016
LA STATALE PRIDE
Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003), la prima Giornata internazionale contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a 20 anni esatti dalla prima rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità.
La Giornata è momento di riflessioni e azioni per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale.
Nel 2007, in seguito ad alcune dichiarazioni di autorità polacche contro la comunità LGBT, l’Unione europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l’omofobia sul suo territorio.
Alcuni estratti del testo approvato:
«Il Parlamento europeo […] ribadisce il suo invito a tutti gli Stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte per garantire che il principio del riconoscimento reciproco sia applicato anche in questo settore al fine di garantire la libertà di circolazione per tutte le persone nell’Unione europea senza discriminazioni ….» |
(art 8) |
«[…] condanna i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, in quanto alimentano l’odio e la violenza, anche se ritirati in un secondo tempo, e chiede alle gerarchie delle rispettive organizzazioni di condannarli» |
(art 10) |
Nel 2009 il nome ufficiale della ricorrenza diventa “Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia” (International Day Against Homophobia and Transphobia).
Milano città capitale dei diritti promuove in questa data numerosi eventi ed iniziative.
Un nutrito gruppo di associazioni LGBT milanesi in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano (in particolare con il Team Strategico contro le Discriminazioni e le Diseguaglianze DIReCT, coordinato dalla Prof.ssa Marilisa D’Amico, costituzionalista); il Comune di Milano – Ufficio Casa dei Diritti; e con il patrocinio di UNAR Presidenza del Consiglio dei Ministri ; Amnesty International – Sezione Italiana, e del Consolato Americano organizzano una proiezione speciale del film “Pride” in Aula Magna presso l’Università Statale in Via Festa del Perdono, 7 alle ore 16.30.
Precederà la proiezione un momento di confronto e dibattito proprio sui temi dell’omofobia e della transfobia, forme di discriminazione ancora oggi molto diffuse.
Sono previsti i seguenti interventi:
Saluti istituzionali del rettore e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi e del Comune di Milano:
- Marilisa D’Amico (Costituzionalista)
- Rami Shakra (vice console degli USA a Milano con delega ai diritti delle persone LGBTI in Italia)
- Paolo Bobbiati (Amnesty international)
- Lele Jandon (Cinema e diritti)
- Roberto Zacheo (Cesi)
- Mauro Grimoldi (Casa dei Diritti)
L’omofobia, ci dice il Parlamento europeo, è “una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio”. Ma il punto più importante è quello che segue alla definizione, ove si legge che l’omofobia è “analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo”.
L’iniziativa è aperta a tutti gli interessati.
Ad oggi in 76 paesi al mondo le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso sono reato, e in sette di questi vengono punite con la pena di morte. Ancora, in moltissimi paesi le persone omosessuali sono vittime di aggressioni o di esclusioni.
Di qui le violenze. Un rapporto di Arcigay segnala che nel 2012 sono stati sette gli omicidi di omosessuali e trans a cui si aggiungono tre vittime nel 2013.
Ma l’omofobia non è solo violenza fisica, è un complesso di esclusioni e svalutazioni basate sul pregiudizio: chi non ama una persona del sesso opposto, chi non ha un orientamento sessuale non in linea con quello della maggioranza etero viene ritenuto una persona di serie b. E trattato di conseguenza.
A scuola è molto frequente il bullismo omofobico, l’attacco cioè nei confronti di chi viene considerato “diverso” messo in atto dal gruppo o dal singolo che ritiene di essere dalla parte “giusta”.
Secondo un’indagine realizzata da Gay Center e T6- cooperativa, nell’ambito di un progetto europeo nelle scuole che ha coinvolto in Italia oltre mille studenti, quasi 3 persone lgbt (lesbiche gay bisex trans) su 4 hanno subito forme di discriminazione. Il contesto più spesso nominato dagli intervistati è la scuola (il 49%) seguito dalla famiglia (42%), dai bar e locali (33%) e dai media ed internet (30%).