Piena operatività del BLQ Checkpoint: Plus chiede un confronto con la Regione E-R

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Bologna, 10 gennaio 2019

 

Anche il 2018 del BLQ Checkpoint è stato un anno denso di attività e riconoscimenti ottenuti grazie al lavoro dei volontari dell’associazione Plus Onlus, questo malgrado l’alternante appoggio politico delle istituzioni sanitarie.

 

L’anno appena concluso ha visto la definitiva scadenza della convenzione lato Azienda Sanitaria, convenzione già scaduta nel 2017 ma prorogata fino al 31/12/2018 dopo nove mesi di rinvii, chiarimenti, revisioni e imposizioni da parte della direzione generale. Un modus operandi degno del peggiore approccio padronale. Un ritardo che ben rende l’idea della distanza fra la volontà espressa dalla Regione Emilia-Romagna e quella della direzione aziendale.

 

In risposta a un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Rizzo Nervo, il ministero della Salute ha dichiarato: “Da ultimo, con particolare riferimento alle iniziative sviluppate a Bologna, si precisa che i risultati ottenuti dai «checkpoint» nelle infezioni a trasmissione sessuale sono molto incoraggianti. I contesti non sanitari sono, infatti, luogo d’elezione per l’esecuzione dei test HIV e IST e l’offerta di test rapidi al di fuori degli ambienti sanitari può contribuire ad aumentare il numero delle diagnosi tempestive e a facilitare l’accesso ai trattamenti”.

 

Plus registra con piacere gli apprezzamenti contenuti nelle dichiarazioni ufficiali della Regione, del Parlamento e del governo in carica, ma al contempo prende atto con rammarico che a tali dichiarazioni non corrispondono altrettanti atti politici concreti e conformi alla delibera di giunta regionale n. 1095 del 9/7/2018.

 

Allo scopo di comprendere se vi sia effettivamente la volontà politica di sostenere e implementare appieno il servizio del BLQ Checkpoint, Plus Onlus intende avviare un confronto istituzionale con tutti i gruppi consiliari della Regione E-R e i parlamentari eletti nei collegi regionali.

 

Plus ha quindi chiesto un incontro con il presidente del gruppo assembleare al fine di giungere a una convenzione condivisa, capace di garantire la piena operatività del BLQ Checkpoint.

Le opere di “Fabrizio Sclavi & Friends for Asa” in galleria Pisacane

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Dal 7 gennaio le opere, che avete ammirato durante la serata ““Fabrizio Sclavi & Friends for ASA”, sono esposte alla Galleria Pisacane Arte in via Carlo Pisacane 36.

Le opere di Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Ilaria Facci, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Fabrizio Sclavi, Alessandra Spranzi, Oliviero Toscani, Paolo Zambaldi (con Cosetta Giorgetti) Max Zambelli, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras si possono vedere e acquistare nell’orario di apertura della Galleria: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19, il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Ci rendiamo conto che acquistare una delle opere è piuttosto oneroso e quindi abbiamo messo a punto una modalità di donazione affinché tutti possano contribuire al Progetto di Archivio digitale delle Coperte.

Abbiamo inserito il Progetto in Produzioni dal Basso, una piattaforma di crowdfunding che consente di donare quello che si desidera con bonifico, carta di credito e PayPal.
Come fare?
È molto semplice: basta andare su www.produzionidalbasso.com e digitare nello spazio di ricerca Archivio digitale della Coperta dei Nomi.

Cosa significa? 
In estrema sintesi: realizzare un libro e un video con un film con tutte le Coperte dei Nomi, ad oggi sono circa 400. 
E questo comporta un grande lavoro: in primo luogo verificare e catalogare tutte le Coperte/Quilt in modo da realizzare una breve descrizione per ogni Coperta contenuta nel Quilt. Le Coperte saranno fotografate nella location dove abbiamo presentato il progetto “10CorsoComoTazzoli” in via Tazzoli 3. Anche chi non è esperto di fotografia comprende che, per fotografare in modo adeguato ogni Coperta/Quilt, ci vuole un grande spazio. Successivamente occorre montare tutti gli scatti e saranno davvero tanti per poter trovare quello “giusto” in un film. Preparare i testi e “trovare” la voce per il video. 
E per fare tutto ciò, come si può ben immaginare, occorre tempo e denaro. Non è un lavoro che si può svolgere solo in volontariato. 
Ma questa lunga operazione ci permetterà ogni Primo Dicembre, ma anche in altri eventi, di proiettare il video con tutte le Coperte, affinché le amiche e gli amici a cui sono dedicate le Coperte siano con noi durante la celebrazione. 
Un modo per ricordare chi ha vissuto il periodo più brutto dell’AIDS e non ce l’ha fatta e allo stesso tempo per ricordare a tutte le persone che, pur avendo fatto tanti passi avanti, l’HIV è ancora presente e il contagio è dietro l’angolo. 
E per combattere lo stigma che circonda anche oggi le persone che vivono con HIV.

Siate generosi, ricordate che con il denaro raccolto riusciremo a realizzare il Progetto.

THINK POSITIVE – Fabrizio Sclavi & Friends in esposizione fino al 23 dicembre

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“10 Corso Como Tazzoli” in via Tazzoli 3 inaugura i nuovi spazi con una mostra speciale per pensare in modo diverso alle persone che vivono con HIV in collaborazione con Fabrizio Sclavi & Friends for ASA, Associazione Solidarietà Aids. Le Opere di Sclavi e di tutti gli artisti che hanno risposto all’ appello, saranno esposte fino al 23 Dicembre e potranno essere acquistate . 

 

 

Per questa speciale iniziativa  Fabrizio Sclavi ha mobilitato amici e colleghi di sempre tra i migliori fotografi e creativi internazionali per sensibilizzare sul tema dell’AIDS e del pregiudizio verso le persone che vivono con HIV.

Sclavi ha realizzato quattro immagini che raccontano in modo ironico e comunicativo il virus e le attività che ASA dal 1985 ha messo in campo a supporto dei malati.

All’ appello lanciato da Fabrizio Sclavi per questo importante progetto hanno subito aderito :

Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Ilaria Facci, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Alessandra Spranzi, Oliviero Toscani, Paolo Ventura, Paolo Zambaldi, Max Zambelli, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras. Tutti i fotografi e creativi hanno donato un’opera per la mostra e in alcuni casi realizzato uno scatto ad hoc per iniziative importanti per ASA, come la campagna #undetectable, che mira a combattere l’ignoranza spiegando che le persone sieropositive sottoposte a una terapia antiretrovirale efficace non sono più contagiose.

 

 

 

HIV: una campagna in realtà aumentata e un nuovo checkpoint tra le iniziative per non abbassare la guardia

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#TrattamiBene è l’hashtag ufficiale della campagna. Un modo per aggiungere ulteriori voci sulla quotidianità di chi è colpito da HIV o che lo conosce da molto vicino.

( A cura di Filomena Fotia – fonte Meteroweb )

Una mano che, idealmente, rappresenta i progressi scientifici e l’informazione, fa esplodere la bolla che racchiude le persone che convivono con l’HIV, permettendo loro di uscire dall’isolamento e tornare a vivere in società alla pari degli altri. Il tutto con uno stile che richiama Keith Haring, artista morto di AIDS nel 1990. È questo il soggetto dell’opera di Knet, il cui vero nome è Carlo Oneto, street artist di Salerno che ha già collaborato a diversi progetti con l’Arcigay di Napoli.  L’opera di Knet rivestirà un autobus a due piani in viaggio per il centro di Roma dal 26 novembre fino al 1° dicembre, giornata Mondiale dell’AIDS  2018 (#worldAIDSday). A Milano, invece, grazie agli Orticanoodles ben conosciuti sul territorio milanese e non solo, a girare su un autobus per le vie del centro sarà un’opera floreale che, una volta inquadrata da uno smartphone, verrà attaccata dal virus. Ma, al contrario di quanto ci si possa aspettare la ‘vegetazione’ rimane luminosa e rigogliosa. Il messaggio è che oggi, grazie ai progressi e all’innovazione scientifica è solo la vita a essere contagiosa.

L’iniziativa artistica e tecnologica, che è stata presentata a margine dell’incontro dedicato a medici  specialisti ‘In their voices’, è un ulteriore capitolo della Campagna #Trattamibene, www.hivtrattamibene.itpromossa da Gilead Sciencesun nuovo spazio di informazione sviluppato grazie al contributo di nove associazioni di pazienti attive a livello nazionale (Anlaids Onlus, ALA Milano Onlus, Arcigay Onlus, ASA Onlus, Circolo Mario Mieli, Arcobaleno AIDS Onlus, NPS Italia Onlus, Nadir Onlus, Plus Onlus), con il patrocinio di ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research) e SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali).

“È importante tenere alta l’attenzione sull’HIV in particolare su quello che emerge a gran voce dalla comunità dei pazienti: un ‘trattare bene’ che deve arrivare forte e chiaro a tutta l’opinione pubblica e con tutti gli strumenti possibili e che è strettamente connesso alla qualità della vita, la nuova vera sfida per tutti e da affrontare uniti” afferma Antonella D’Arminio Monforte Direttore Malattie infettive dell’Ospedale San Paolo di Milano. “Grazie al valore rappresentato dall’innovazione terapeutica e da cure sempre più efficaci che hanno portato all’abbassamento della concentrazione di HIV nel sangue, e quindi all’equazione U = U (Undetectable = Untrasmittable) ora è possibile focalizzarsi su aspetti fino ad oggi tralasciati. Ora infatti è possibile oltre l’orizzonte medico-sanitario e soffermarsi su aspetti più connessi a tutta la qualità della vita delle persone con HIV”.

#Trattamibene in AR (Augmented Reality)

Due autobus a due piani gireranno per le vie centrali di Roma e Milano dal 26 novembre al 1° dicembre rivestiti delle ‘opere’ di Knet, street artist salernitano (a Roma) e Orticanoodles, pseudonimo di due street artisti italiani, Wally e Alita (a Milano). Seguendo il tema fondante della campagna TrattamiBene che è quello di Guardare Oltre l’HIV, inquadrando le due opere con il proprio smartphone sarà possibile guardare oltre le opere e scoprire significati nascosti. Per godere dell’esperienza di AR basterà scaricare l’applicazione messa a punto da BEPART – the Public Imagination Movement, la start up innovativa che ha coordinato la parte tecnologica del progetto. L’App Bepart è disponibile gratuitamente su Google Play e Apple Store. Una volta scaricata, basta seguire le istruzioni e puntare il visualizzatore dell’App verso la fiancata dell’autobus come fosse una fotocamera; l’immagine si animerà svelando messaggi e contenuti nascosti.

Il primo Check point a Milano

Sempre a margine dell’incontro ‘In Their Voices’, è stato presentato anche il progetto del primo Checkpoint milanese. Si tratta di una struttura che sorgerà in centro città, all’interno della Casa dei Diritti di via de Amicis, interamente gestita da diverse Associazioni di pazienti (Anlaids, Asa, Cig Arcigay, Lila e NPS) con il supporto di SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) Lombardia. Il progetto nasce nell’ambito del protocollo “Fast Track Cities”, il circuito internazionale a cui aderirà anche Milano.  Nato a Parigi e sottoscritto da numerose città in tutto il mondo, il progetto intende promuovere la condivisione di programmi di prevenzione e campagne di sensibilizzazione contro l’HIV.

Abbiamo lavorato per diversi mesi insieme alle Associazioni coinvolte per far nascere quello che vorremmo rappresentasse un punto di riferimento importante per persone della comunità LGBT e per tutta la popolazione, per fare informazione, prevenzione e screening non solo per l’HIV, ma per tutte le malattie sessualmente trasmissibili” ha dichiarato Massimo Cernuschi Presidente di ASA (Associazione Solidarietà AIDS) una delle Associazioni coinvolte nella nascita e gestione della struttura. “Crediamo sia molto importante per chi vuole avere consigli, informazioni e supporto poter usufruire di un centro indipendente dalle strutture sanitarie in cui si possono incontrare persone che operano nelle Associazioni e molto vicine al tema dell’HIV e delle malattie trasmissibili sessualmente”.

#TrattamiBene, la Campagna

TrattamiBene è l’hashtag ufficiale della campagna. Un modo per aggiungere ulteriori voci sulla quotidianità di chi è colpito da HIV o che lo conosce da molto vicino. Chiunque voglia contribuire al progetto potrà farlo utilizzando l’hashtag e raccontando la sua esperienza sui propri canali social. I contributi ritenuti rilevanti saranno presi in considerazione per lo sviluppo futuro del progetto, che mira soprattutto a identificare e affrontare i nuovi bisogni di chi convive con il virus.

A cura di Filomena Fotia
Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2018/11/hiv-realta-aumentata/1185930/#jYXMvLAO1KtSVgMj.99

 

IL TRAM DELLA PREVENZIONE 2018

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TRASMETTERE PREVENZIONE – DISCOTRAM TOUR

Sabato 1 dicembre 2018 – Via Orefici ang.Via Cantù (Duomo M1) Milano

 

Una giornata sul Discotram è l’evento di Milano per sensibilizzare sull’ importanza della prevenzione del virus da HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili, rivolto soprattutto ai più giovani, innovativo nella forma e nel linguaggio.

I cittadini milanesi rispondono all’ appello e contribuiscono a diffondere il messaggio di prevenzione a bordo del mezzo pubblico milanese per eccellenza: il tram

Il contatto tra le persone diffonde l’informazione… non il virus.

 

 

Anche quest’anno, In occasione della GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS, 1° dicembre 2018, ASA – Associazione solidarietà AIDS Milano, partecipa all’evento:

 

                                                                                  

TRASMETTERE PREVENZIONE

Una giornata sul Disco-tram per la prevenzione

 

allo scopo di sensibilizzare i cittadini sul fenomeno delle infezioni da HIV, che si stanno riproponendo in maniera esponenziale. Fra le cause della nuova diffusione del virus, anche la scarsità di informazioni e comunicazioni al riguardo.

Per richiamare l’attenzione su questo problema in maniera non convenzionale, il Comune di Milano, in collaborazione con ATS Milano, CORDA – coordinamento AIDS e in partnership tecnica con ATM – Azienda trasporti milanesi, organizza il disco-tram itinerante per le vie della città su uno dei tram storici di Milano. A bordo del mezzo i cittadini potranno informarsi sulle modalità di prevenzione del virus HIV e di altre malattie a trasmissione sessuale.

L’evento si svolgerà dalle 14 alle 20 sui binari tranviari del centro di Milano, lungo il seguente percorso: Via Cantu’/Via Orefici – Via Torino – Via Cesare Correnti – Corso di Porta Genova – Via Cristoforo Colombo – Porta Genova  e ritorno per una durata di 30 minuti per ogni tragitto.

 

Il tram, allestito con i banner della manifestazione, effettuerà il percorso con lo scopo di diffondere il messaggio di solidarietà e prevenzione legato alla Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids che si celebra il 1° dicembre.

 

Il pubblico potrà assistere alle performance dei dj che si alterneranno alla consolle appositamente allestita sul tram. Le guest star saranno Bianca Lamessa e  Moira Miss DJ.

Ai partecipanti sarà offerto l’aperitivo con drink e buffet gratuito e potranno assistere alla performance dei DJ’s.

Presso la fermata di Via Orefici/via Cantù (M1 Duomo), i volontari di tutte le associazioni che compongono il CORDA distribuiranno materiale informativo e inviteranno i presenti a salire sulla vettura.

I partecipanti potranno salire e scendere presso le fermate di via Orefici/Cantù e Porta Genova.

 

THINK POSITIVE – Fabrizio Sclavi & Friends per il World AIDS day di ASA Milano

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“10 Corso Como Tazzoli” in via Tazzoli 3 inaugura i nuovi spazi con una mostra speciale per pensare in modo diverso alle persone che vivono con HIV in collaborazione con Fabrizio Sclavi & Friends for ASA, Associazione Solidarietà Aids

 

 

In occasione del 1° dicembre 2018, Giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS, ASA Associazione Solidarietà AIDS organizza una mostra-happening che inaugura il nuovo

10 Corso Como Tazzoli, un segnale importante per la città di Milano che si arricchisce di nuovi spazi aperti per l’intrattenimento culturale.

 

Per questa speciale iniziativa testimonial d’eccezione è Fabrizio Sclavi, che ha mobilitato amici e colleghi di sempre tra i migliori fotografi e creativi internazionali per sensibilizzare sul tema dell’AIDS e del pregiudizio verso le persone che vivono con HIV. Sclavi ha realizzato quattro immagini che raccontano in modo ironico e comunicativo il virus e le attività che ASA dal 1985 ha messo in campo a supporto dei malati.

 

 

 

 

All’ appello lanciato da Fabrizio Sclavi per questo importante progetto hanno subito aderito :

Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Ilaria Facci, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Alessandra Spranzi, Oliviero Toscani, Paolo Ventura, Paolo Zambaldi, Max Zambelli, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras. Tutti i fotografi e creativi hanno donato un’opera per la mostra e in alcuni casi realizzato uno scatto ad hoc per iniziative importanti per ASA, come la campagna #undetectable, che mira a combattere l’ignoranza spiegando che le persone sieropositive sottoposte a una terapia antiretrovirale efficace non sono più contagiose.

 

«Siamo molto grati a Fabrizio Sclavi e a tutti gli artisti che si attivano per contrastare l’infezione da HIV. – Ha affermato Massimo Cernuschi, presidente di ASA – Speriamo che questa serata happening possa fare da cassa di risonanza per pensare e vedere le persone sieropositive senza pregiudizi, sapendo che un virus non rilevabile, Undetectable, non è trasmissibile: Untransmittable, U=U, come abbiamo stampato sulle magliette ASA».

Ogni anno ASA, referente nazionale del progetto storico promosso dall’organizzazione americana The Names Project Foundation, cura la manifestazione La Coperta dei Nomi (THE QUILT) dove espone le coperte disegnate e ricamate da amici o parenti di vittime dell’AIDS, affinché il loro ricordo non vada perduto.
Quest’anno, grazie alla mostra curata da Fabrizio Sclavi e Federico Poletti, ASA mette in mostra le “Coperte dei Nomi” attraverso un’installazione in 10 Corso Como Tazzoli insieme ad alcune fotografie emozionali realizzate dai fotografi coinvolti nell’iniziativa.

Durante la serata sarà lanciata una campagna di crowdfunding per realizzare l’archivio digitale di tutte le “Coperte dei Nomi” che ASA conserva (circa 400), rendere fruibili i Quilt e conservarne la memoria. Alle ore 18.30 Fabio Marelli, speaker di Discoradio, introduce gli ospiti e gli autori protagonisti. Alle ore 21.00 l’attore Angelo di Genio recita alcuni passaggi tratti dallo spettacolo “Processo a Nureyev” di Mario Acampa. Alle ore 21.30 Sem & Stenn, reduci da X Factor, cantano dal vivo. 

 

 

 

“Dopo la nostra prima apparizione in tv, ricordiamo molto bene il commento di un hater che diceva “non dovrebbero stare in tv questi due potrebbero avere l’AIDS”. Questo commento ci aveva fatto pensare: in primis, all’associazione facile comunità lgbt -AIDS, ma soprattutto all’idea che chi ha contratto l’AIDS non meriti nemmeno di essere rappresentato. Siamo sempre pronti a sostenere cause che, pur non riguardandoci personalmente, hanno bisogno di una voce che le supporti”. Sem & Stem

Festa per Stefano domenica 18 novembre

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Sono passati 25 anni dalla morte di Stefano Marcoaldi uno dei presidenti di ASA che è sempre stato in prima linea per combattere lo stigma e il pregiudizio nei confronti dell’HIV e delle persone sieropositive.
Stefano è andato al Maurizio Costanzo Show a raccontare della sua sieropositività e della difficoltà di vivere senza lasciarsi sopraffare dalla paura della morte, ma soprattutto senza abbassare la guardia contro lo stigma e il pregiudizio che negli anni Novanta circondava HIV e AIDS.
Le terapie hanno fatto passi da gigante, mentre stigma e pregiudizio sono ancora una costante contro le quali ASA si impegna quotidianamente.
Come ripeteva spesso Stefano “Non abbiate paura di amare”.

Per ricordare Stefano e le sue battaglie, la famiglia Marcoaldi ha organizzato una Festa domenica 18 novembre allo Spazio Tadini in via Jommelli 24 a Milano.
L’evento, che inizierà alle 19, è aperto a tutti: ci saranno familiari, amici e artisti. Saranno esposte le opere di Federico Marcoaldi, il nipote di Stefano. Durante la serata si terrà una raccolta fondi a favore di ASA, ma soprattutto staremo insieme con allegria, proprio come amava fare Stefano.

Vi aspettiamo.

#Trattamibene

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#Trattamibene è il nuovo capitolo e la naturale evoluzione della campagna ‘Guardiamo Oltre’.
Esso vuole descrivere l’aspetto sociale e le difficoltà che incontrano le persone con HIV nella vita quotidiana, la cosiddetta ‘accettazione sociale’ nell’ambito di uno scenario più ampio di salute globale. 
www.trattamibene.it
Se oggi siamo in grado di porre attenzione alla qualità della vita dei pazienti con HIV, lo dobbiamo anche grazie al valore dell’innovazione. Negli ultimi anni, infatti, esso è stato responsabile di importanti progressi in ambito diagnostico-terapeutico: il poter ragionare sulla patologia con un orizzonte di lungo termine, la riduzione dei momenti di assunzione delle terapie quotidiane e del numero di compresse, una conseguente maggiore aderenza alle cure che si traduce in una più elevata efficacia, una maggiore tollerabilità delle nuove specialità medicinali.

Il valorizzare l’innovazione, dunque, ha permesso di allargare l’orizzonte oltre l’ambito – in parte risolto – medico-sanitario, per focalizzare l’attenzione sul valore della persona con HIV. #Trattamibene significa, dunque, occuparsi concretamente del cosiddetto ‘quarto 90’, ossia della buona qualità di vita delle persone con HIV che assumono terapie di successo. Nell’ambito della qualità di vita e nell’ottica di ridurre lo stigma, è importante condividere anche il concetto U=U (Undetectable=Untransmissable ) ovvero che una persona sieropositiva con virus non rilevabile non è a rischio di trasmettere il virus. Ciò permette alle persone sieropositive che siano “undetectable”, di vivere più serenamente la propria sessualità (es coppie sierodiscordanti).

Le testimonianze di 8 popolazioni chiave hanno permesso di rappresentare il livello di accettazione sociale in diversi contesti, scattando un’istantanea di quello che significa oggi vivere con l’HIV in un’ottica di salute globale. Ricordiamo che oggi la terapia antiretrovirale consente non solo un’attesa di vita di chi l’assume con regolarità simile a quella di chi non ha l’infezione, ma rappresenta anche un presidio importante di contrasto alla trasmissibilità del virus. 

A conclusione di questo nuovo capitolo #Trattamibene, il documento ‘Trattami bene! Noi ci crediamo” (qui scaricabile) racchiude alcuni concetti condivisi dai sostenitori, che si auspica possano diventare una base di interlocuzione con chiunque voglia mettere in atto politiche socio-sanitarie strategiche per garantire il benessere e la dignità di tutte le persone con HIV nel nostro paese.

 

Le diagnosi di HIV nei giovani uomini gay e bisessuali sono aumentate tra il 2008 e il 2016

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Secondo il CDC (Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie USA), in questo lasso di tempo, le diagnosi sono aumentate del 3% ogni anno tra gli uomini che fanno sesso con altri uomini nella fascia d’età dai 13 ai 29 anni .

In media, il numero di uomini che fanno sesso con altri uomini (MSM) nella fascia di età dai 13 ai 29 anni che hanno ricevuto una diagnosi di HIV è cresciuto del 3% ogni anno tra il 2008 e il 2016. Nel frattempo, circa 225.000 MSM che hanno ricevuto una diagnosi e convivono con l’HIV – numero che si avvicina ad un quarto della popolazione totale HIV positiva degli Stati Uniti di circa 1,1 milioni – hanno ad oggi almeno 50 anni.

Nel mese di marzo, i centri per la prevenzione ed il controllo delle malattie (CDC) hanno pubblicato le stime riviste sui trend delle infezioni da HIV tra gli MSM, le quali affermano che, in generale, i tassi di trasmissione sono rimasti invariati in questo gruppo (tuttavia con una considerevole variabilità legata al gruppo razziale). Circa 26.700 MSN hanno contratto il virus nel 2008, e si stima circa 26.200 nel 2016.

Ora il CDC ha pubblicato i dati effettivi sulle diagnosi di HIV – rispetto alle stime sulle nuove infezioni. Bisogna notare che i dati delle diagnosi non sono necessariamente ed esattamente indicativi dei trend di trasmissione, a causa dell’incertezza circa il lasso di tempo che trascorre tra il momento in cui la persona ha contratto il virus e il momento in cui riceve una diagnosi.

Il CDC incoraggia tutti gli MSM sessualmente attivi a sottoporsi al test HIV almeno una volta all’anno e, se il test risulta positivo, a sottoporsi immediatamente a cure mediche specialistiche in modo da ricevere i trattamenti antiretrovirali e raggiungere una completa soppressione del virus.

Con la pubblicazione dei risultati nel Rapporto settimanale di morbilità e mortalità (Morbidity and Mortality Weekly Report), i ricercatori del CDC hanno analizzato i dati sulle diagnosi di HIV tra gli MSM segnalati al Sistema nazionale di sorveglianza sull’HIV (National HIV Surveillance System) in tutti i 50 stati e nel distretto di Columbia.

Tra il 2008 e il 2016, sono stati diagnosticati 236.150 casi di HIV tra gli MSM, dei quali 106.258 (45%) nella fascia d’età dai 13 ai 29 anni, 100.857 (43%) nella fascia d’età tra i 30 e i 49 anni e 29.034 (12%) nella fascia d’età pari o superiore ai 50 anni.

Nel gruppo di età minore, il 49% delle diagnosi riguardavano uomini di colore, il 25% uomini ispanici e il 19% uomini bianchi. Nel gruppo di età intermedia, il 28% delle diagnosi riguardavano uomini di colore, il 28% uomini ispanici  e il 37% uomini bianchi. Infine, nel gruppo di età più avanzata il 25% delle diagnosi riguardava uomini di colore, il 17% uomini ispanici e il 53% uomini bianchi.

In questo lasso di tempo, il numero annuale di diagnosi nella fascia d’età dai 13 ai 29 anni è aumentato in media del 2,9% all’anno, considerando un aumento medio annuale del 2,8% tra gli uomini di colore, del 4,5% tra gli uomini ispanici e dell’1,5% tra gli uomini bianchi. Nella fascia d’età dai 30 ai 49 anni, il numero annuale di diagnosi è diminuito in media del 3,5% all’anno, considerando una diminuzione media del 3,6% tra gli uomini di colore e del 6,4% tra gli uomini bianchi, nonché una diminuzione media annuale dello 0,6% tra gli uomini ispanici.   

Per quanto riguarda gli uomini di età maggiore o uguale a 50 anni, il numero totale delle diagnosi è rimasto invariato,  considerando una diminuzione annuale media dell’1,8% tra gli uomini di colore, un aumento annuale medio del 4,1% tra gli uomini ispanici e numeri stabili tra gli uomini bianchi.

Tra il 2008 e il 2015, il numero di MSM che hanno ricevuto una diagnosi e convivono con l’HIV è aumentato del 4,5% all’anno, considerando: un aumento medio annuale del 7,7% nella fascia d’età dai 13 ai 29 anni, da 40.991 a 69.505; una diminuzione media annuale dello 0,4% nella fascia d’età dai 30 ai 49 anni, da 234.056 a 230.003; e un aumento medio annuale del 10,8% nella fascia d’età pari o superiore ai 50 anni, da 108.544 a 223.210.

Nel 2015, in 12 giurisdizioni, almeno la metà degli MSM che hanno ricevuto una diagnosi e convivono con l’HIV avevano almeno 50 anni.

Dei 10 stati con la maggiore percentuale di MSM che hanno ricevuto una diagnosi e convivono con l’HIV nella fascia d’età dai 13 ai 29 anni, 9 si trovavano nel sud.

Tra le quattro maggiori regioni del Paese, il sud ha sperimentato i maggiori incrementi delle diagnosi di HIV nel periodo dello studio.

Il  rapporto del CDC rileva che l’aumento delle diagnosi annuali di HIV tra gli MSM più giovani potrebbe essere dovuto anche in parte ad un aumento dei test.

 

Per leggere il rapporto del CDC, cliccate qui.

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