Progetto Peer Support EpC

rdd-itarddIn allegato trovate programmi e moduli di iscrizione relativi al terzo modulo formativo del percorso Progetto Peer Support EpC – “Emergenza EpatiteC. Costruire l’alleanza tra saperi dell’esperienza e saperi professionali”, organizzato nell’ambito del progetto di Correlation EpC and drug use Initiative da COBS e Isola di Aran a Torino, il 15 e 16 febbraio 2015 all’Oasi di Cavoretto, Strada Santa Lucia 89/97 Cavoretto, Torino
Il modulo per i peer comprende le due giornate ed è residenziale, il modulo per i professionali la giornata del 16 febbraio. la giornata è accreditata ecm.
la partecipazione è gratuita ma è necessario iscriversi utilizzando le schede allegate entro il 6 febbraio (oltre che attraverso il sito ecm per chi ne fa richiesta)

Prof EpC formazione

Peer EpC formazione

Per scaricare i documenti per l’iscrizione cliccare qui

Fonte: Network italiano sulla Riduzione del Danno

L’articolo Progetto Peer Support EpC  su Poloinformativo HIV AIDS.

HIV ‘cancellato’ dalle cellule infette in laboratorio

ricerca di laboratorio

La ricerca di una cura per l’eradicazione del virus HIV continua.
Come ha detto il dottor Khalili si tratta di passo importante , ma non ancora a livello clinico. Una prova di concetto che mostra che la direzione presa è quella giusta.

 

16 gennaio 2015
Aids, virus HIV “rimosso” per la prima volta da cellule infette grazie a un enzima
Un’equipe della Temple University, negli Usa, ha impedito la replicazione del ceppo HIV-1 a livello genetico grazie all’azione di “taglio” di una molecola proteica.
13:57 – La lotta all’Aids registra una conquista importante. Un team di ricercatori della Temple University, negli Stati Uniti, è riuscito a “rimuovere” completamente il virus HIV da un gruppo di cellule in laboratorio. E’ la prima volta che una simile operazione viene realizzata a livello genetico, grazie a uno speciale enzima capace di “scovare” e “ritagliare” le sequenze di Dna destinate alla replicazione del virus.

Una scoperta storica – Negli ultimi cinque anni si sono registrati molti progressi nell’ambito della controllo e della cura dell’Aids. Nessuno, però, era mai riuscito a intervenire sul meccanismo di replicazione del virus a livello genetico. In particolare i ricercatori della Temple University sono riusciti a “cancellare” in laboratorio il ceppo HIV-1, la forma più facilmente trasmissibile dell’agente patogeno prevalentemente localizzata in Europa, America e Africa centrale. Il controllo e l’eliminazione di questo virus sono essenziali anche nei casi di “bassa” replicazione nel Dna, perché potrebbe provocare indebolimento del muscolo cardiaco, malattie delle ossa e renali e disturbi neuro-cognitivi.

L’enzima “cacciatore” – Per individuare ed eliminare il virus, il team coordinato dal professore Kamel Khalili ha utilizzato uno speciale enzima capace di “scovare” le parti del Dna “infettate” dell’HIV-1. Operando un “taglio” all’inizio e alla fine di queste sequenze genetiche, la molecola “cacciatrice” impedisce la replicazione del virus e “salda” le due estremità della stringa di Dna orfane del pezzo mancante. Il risultato è l’isolamento di una sequenza genetica dell’HIV-1.

Verso una cura definitiva – In futuro le implicazioni di questa ricerca potrebbero rivelarsi determinanti per la cura definitiva dell’Aids. “E’ la prova che ci stiamo muovendo nella direzione giusta – ha dichiarato Khalili – e presto vorremmo riuscire a rimuovere ogni singola ripetizione genetica del virus dai pazienti”. Al momento il metodo dell’enzima “editor” si è rivelato efficace su tre tipologie di cellule fra i principali “bersagli” del virus HIV-1.
Fonte italiana:tgcom


 

Researchers ‘delete’ HIV code from infected cells for first time
Health by Hope Gillette – Jan 15, 2015
Many advancements and discoveries have been made in the last five years regarding HIV, the virus that causes AIDS. A good number of those discoveries involve eliminating the virus from a patient or reducing the viral load to undetectable levels, but few have actually found a way to eliminate the virus at the genetic level.

Now, however, researchers can say for the first time they have been able to achieve such a feat. Through a complex process of genetic design and construction, a team from Temple University has successfully deleted HIV-1 from laboratory cells’ DNA. HIV-1 is the most easily transmitted form of the virus, and is the one targeted by modern antiretroviral treatments. Control and elimination of HIV-1 is essential for a patient because even at low levels the virus contributes to weakening of the heart muscle, bone disease, kidney disease and neurocognitive disorders.

“The low-level replication of HIV-1 makes patients more likely to suffer from diseases usually associated with aging,” Kamel Khalili, PhD, professor and chair of the Department of Neuroscience at Temple, told MNT. “These problems are often exacerbated by the toxic drugs that must be taken to control the virus.”

To find a way to completely eliminate HIV-1, Khalili and his team combined “a DNA-snipping enzyme” with a a strand of gRNA used to “hunt down” the HIV-1 virus genome. The newly-created molecular tool, dubbed an “HIV editor,” was designed to enter the cell and look for “long terminal repeats” (LTRs) of the HIV-1 genome. These repeating sequences are indicative of the start and end of the HIV-1 virus’s DNA, and once found, they signified two points on the DNA strand for Khalili’s molecular tool to start modification.
Genetics is complex, but the battle against HIV is looking promising.

What happens is akin to cutting out a section of a string and then connecting the loose ends back together without the missing piece. The HIV editor makes an incision in a cell’s DNA at the start and finish of the HIV-1 virus’s genome. That virus section is removed, and the HIV editor then “solders” the healthy DNA ends back together. The result is a virus-free cell.

During the research, the HIV editor was proven effective for three of the main body cells known to harbor the HIV-1 virus.

This is one important step on the path toward a permanent cure for AIDS,” Dr. Khalili said. “It’s an exciting discovery, but it’s not yet ready to go into the clinic. It’s a proof of concept that we’re moving in the right direction. We are working on a number of strategies so we can take the construct into preclinical studies. We want to eradicate every single copy of HIV-1 from the patient. That will cure AIDS. I think this technology is the way we can do it.”

According to AVERT, 1.3 million people in the United States are living with HIV, and more than a fifth don’t know they have the virus. Men having sex with men are the most at-risk for contraction of HIV, and non-Hispanic blacks and Hispanics have the highest diagnosis rates in the country. There is currently no cure for HIV or AIDS, but modern antiretroviral medications have made it possible for patients with the virus to live a normal life span.
Fonte: voxxi.com

Poloinformativo HIV AIDS.

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