Ogni anno ASA, Associazione Solidarietà AIDS organizza la manifestazione La Coperta dei Nomi ( NAMES PROJECT) in qualità di referente nazionale del progetto storico promosso dall'organizzazione americana The Names Project Foundation.
La manifestazione consiste nell' esposizione di pannelli di coperte disegnate e ricamate da amici o parenti di vittime dell'AIDS, affinchè il loro ricordo non vada perduto.
ASA le raccoglie e le conserva dal 1987; ad oggi sono più di duemila.
Per informazioni:
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COSA E' IL NAMES PROJECT
Il NAMES Project AIDS Memorial Quilt, , conosciuto in Italia come coperta dei nomi, è un progetto che si impegna per la conservazione delle coperte realizzate da amici e parenti in memoria delle persone che sono morte a causa dell'AIDS.
La coperta dei nomi (quilt) è formata da blocchi composti da otto singole coperte (pannelli), ciascuna della misura di 90x180 cm formando un patchwork 360x360 cm generalmente realizzate da amici e familiari delle vittime dell'AIDS.
Le coperte, estremamente colorate, generalmente sono realizzate da amici e familiari delle vittime dell'AIDS nella più estrema libertà nell'utilizzo di stili e materiali, con l'aggiunta del nome del proprio caro e una dedica rivolta ed esso.
Durante le manifestazioni di commemorazione (1° dicembre GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA CONTRO L'AIDS) tutti i patchwork vengono esposti uno accanto all'altro per comporre quella che, ancora oggi, è considerata la più grande opera artistica collettiva al mondo.
Nel 1989 il NAMES Project è stato candidato al Premio Nobel per la pace.
LA STORIA
Il progetto nacque a San Francisco nel 1987 da un'idea dell'attivista Cleve Jones. Dall'inizio degli anni ottanta molte furono le persone che morirono a causa dell'AIDS, non ricevendo funerali a causa della stigmatizzazione sociale e dell'indifferenza governativa sulla malattia. Dopo aver perso lui stesso il proprio compagno, Jones radunò a se numerosi volontari che diedero vita al progetto, permettendo ad amici e familiari di commemorare i propri cari, realizzando coperte su cui erano stati impressi pensieri e disegni. Ogni pezzo di stoffa veniva unito l'uno all'altro a formare un'unica e grande coperta, come messaggio di energia e solidarietà.
Da San Francisco il progetto si estese ad altre grandi città statunitensi come New York e Los Angeles, facendo arrivare alla sede della fondazione un numero notevole di coperte. La prima ed enorme coperta fu esposta a Washington D.C. l'11 ottobre 1987 davanti alla Casa Bianca in occasione della marcia nazionale per i diritti gay. La coperta era formata da 1920 pannelli di stoffa e copriva un superficie pari a due campi di calcio.
Dopo quasi 10 anni dalla sua ideazione, nell'ottobre del 1996 la coperta fu esposta davanti al Campidoglio di Washington e contava 38.000 pannelli,[4] che una volta estesi coprivano un territorio pari a 20 campi da calcio, in cui erano scritti i nomi di oltre 70.000 persone decedute a causa dell'AIDS. Il notevole aumento dei pannelli, testimoniava il numero ancora alto di vittime ma anche nuova presa di coscienza sociale sulla malattia.
Nel corso degli anni, il progetto si è espanso a livello mondiale sensibilizzando le persone e divulgando il messaggio che la malattia non è un problema che tocca solo certe minoranze ma è un problema globale, che può toccare uomini, donne e bambini, indistintamente dall'estrazione sociale e culturale.
il NAMES Project AIDS Memorial Quilt in Italia per merito di Ursula Barzaghi che insieme ad ASA – Associazione Solidarietà AIDS Onlus di Milano inizia a raccogliere i Pannelli ed espone la prima coperta nel 1990 davanti alla Scala di Milano.
ASA Onlus da allora è la referente italiana dell’ AIDS Memorial Quilt e come tale custodisce le coperte , le assembla e le espone ogni anno in occasione della giornata mondiale per la lotta contro l’ Aids.