{"id":10373,"date":"2015-06-17T08:36:52","date_gmt":"2015-06-17T06:36:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.poloinformativohiv.info\/?p=8241"},"modified":"2015-06-17T11:05:26","modified_gmt":"2015-06-17T09:05:26","slug":"7000-addetti-per-300mila-malati-i-serd-non-bastano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.asamilano30.org\/?p=10373","title":{"rendered":"7000 addetti per 300mila malati. I SERD non bastano"},"content":{"rendered":"

Notizia da Poloinformativo HIV AIDS<\/a><\/p>\n

\"7000Lo scorso anno al tradizionale ruolo contro le tossicodipendenze, ai SERD \u00e8 stato affidato anche quello su gioco d\u2019azzardo, tabagismo, alcolismo. Mancano per\u00f2 mezzi e risorse per fare davvero prevenzione. Colloquio col prof. Alfio Lucchini, direttore del Dipartimento Dipendenze ASL Milano 2.<\/h3>\n
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Direttore lei sta studiando da molti anni l\u2019organizzazione e l\u2019offerta di servizio dei SERD in Italia: queste strutture sono ancora utili, per far fronte alle tossicodipendenze? In effetti la mia esperienza supera ormai i 30 anni di impegno. Dallo scorso anno i vecchi Sert che risalivano al \u201990 si sono trasformati in SerD \u2013 servizi pubblici per le dipendenze.<\/strong><\/div>\n
\u00a0Non e\u0300 un fatto solo nominalistico, e\u0300 cambiato il mandato dei Servizi: oggi dobbiamo affrontare tutto lo spettro delle dipendenze, legali ed illegali, da sostanze e da comportamenti.Gli operatori sono figure professionali pluridisciplinari<\/strong>, in grado di affrontare la complessita\u0300 e plurifattorialita\u0300<\/strong> della patologia da affrontare, garantendo l\u2019accesso diretto alle cure e ovviamente l\u2019anonimato dei nostri pazienti. Il nostro e\u0300 un lavoro che permette di ridurre o interrompere il consumo di droghe e di comportamenti dipendenti.<\/div>\n
Di prevenire danni futuri associati al consumo di droghe o dei comportamenti di dipendenza, di ridurre fino ad abolire la assunzione, e anche la assunzione non sicura, delle droghe per via iniettiva al fine di prevenire la diffusione dell\u2019HIV<\/strong>, dell\u2019HCV<\/strong> e di altre malattie infettive. E quindi di migliorare la qualita\u0300 della vita ed il benessere psichico del paziente, riducendo il rischio di overdose e le attivita\u0300 criminali.<\/div>\n
Il bacino di utenza e\u0300 enorme, circa 300.000 persone<\/strong> si sono rivolte nell\u2019ultimo anno ai SerD e ai Dipartimenti delle Dipendenze: per questo penso che non solo vi sia la necessita\u0300 dei SerD, che attualmente sono 550 nelle ASL italiane, ma e\u0300 urgente che le Istituzioni se ne occupino maggiormente per valorizzarli dotandoli di maggior personale e strumenti. Esistono le statistiche ma anche la percezione che attesta la qualita\u0301 del nostro lavoro: un sondaggio del 2012 FeDerSerD\/Eurisko ha indicato un 90% dei pazienti che valutano buona la accessibilita\u0300 ai Ser.D. L\u201980% si dichiara soddisfatto della terapia in corso, l\u201980% ritiene di aver migliorato la propria condizione psico-socio-relazionale, il 75% afferma di avere avuto continuita\u0300 terapeutica in carcere (se ha avuto questa esperienza). Infine il 90% ritiene soddisfacente il programma al SerD.<\/div>\n
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Quali servizi offrite e fino a che punto riuscite a farlo, per risorse, personale ed anche presenza sul territorio<\/strong>
\nLa situazione del personale e\u0300 problematica: negli ultimi dieci anni sono quasi raddoppiati i pazienti e il personale e\u0300 rimasto bloccato a circa 7.000 unita\u0300. Garantire i livelli essenziali di assistenza che comprendono attivita\u0300 di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione e\u0300 difficilissimo e in molte realta\u0300 gia\u0300 disatteso. Si continua a spendere in Italia meno dello 0,8% del fondo sanitario nazionale per la lotta alle dipendenze, mentre i costi sociali e sanitari incidono sul PIL per un valore in euro decine di volte superiore. Le differenze in capacita\u0300 programmatoria e servizi offerti tra Regione e Regione e talvolta tra ASL della stessa Regione sono imbarazzanti.Come e\u0300 cambiato nel corso di questi anni lo specifico di chi si rivolge ad un SERD?La cosa significativa e\u0300 che ai SerD si presentano sempre piu\u0300 persone, giovani e meno giovani, considerabili \u201cnormali\u201d. Ad esempio cittadini che sono incorsi in problemi legati alla guida per abuso di alcol o sostanze: parlo di decine di migliaia di utenti. O lavoratori, con particolari mansioni tipo quelle che prevedono movimentazioni, che sottoposti ad accertamenti per verificare l\u2019uso di sostanze, sono risultati positivi ad almeno una sostanza. Insomma compiti di sanita\u0300 pubblica. Per quel che riguarda le sostanze, in molte aree del Paese e\u0300 la cocaina la droga piu\u0300 frequentemente utilizzata dai nuovi utenti dei SerD. Ma anche il poliabuso, sia di sostanze quali alcol e cocaina, o alcol e psicofarmaci<\/strong>, e\u0300 sempre piu\u0300 rappresentato. E infine c\u2019e\u0300 il GAP<\/strong>, il gioco d\u2019azzardo patologico, emergenza degli ultimi anni.I SERD riescono ad intercettare i nuovi tossicodipendenti, quelli del week-end, i ragazzi che usano solo droghe sintetiche, i milioni che fanno uso costante di cannabinoidi?
\n<\/strong> Credo non sia possibile pensare di intervenire su comportamenti che hanno pervaso la societa\u0300 in modo significativo e che hanno vissuti diversi, con i soli Servizi di accoglienza e cura. Ad esempio il consumo di cannabis: e\u0300 assai diffuso, si valuta che oltre un terzo dei giovani ne abbia fatto uso, ma da noi arrivano quei 30mila che incorrono in problemi amministrativi o legali per averla assunta. La scelta centrale dovrebbe essere quella della prevenzione, e di interventi coordinati a livello dei territori, con centri aggregativi, unita\u0300 mobili, servizi di approccio precoce.Oltre a queste strutture a suo avviso quale dovrebbe essere la risposta del pubblico per far fronte alle gravi tossicodipendenze? Le comunita\u0300 di recupero, ad esempio, sono ancora progetti validi?<\/strong> Esiste la necessita\u0300 di riflettere ed intervenire su situazioni di vita complicate, in cui la tossicodipendenza rappresenta la risposta incontrata per \u201cproseguire a vivere\u201d. Il termine cronicita\u0300 non deve spaventarci, e le fragilita\u0300 gravi richiedono interventi di lungo respiro. Le gravi dipendenze si caratterizzano per la possibile ciclicita\u0300 della presentazione dei fenomeni di abuso e dipendenza. Quindi i SerD devono migliorare i percorsi legati alla intensita\u0300 di cure, con interventi coordinati con il sistema della medicina territoriale. Il ruolo delle Comunita\u0300 terapeutiche<\/strong> deve cambiare profondamente e diventare parte integrante dei progetti territoriali, con percorsi flessibili, in stretto rapporto con SerD. In linea generale le Comunita\u0300 dovrebbero orientarsi su una maggiore specializzazione e modularita\u0300 delle offerte.<\/div>\n
I SERD dovrebbero occuparsi anche delle altre dipendenze, soprattutto alcol, ma anche fumo e gioco d\u2019azzardo: avete modo di fare tutto?<\/strong> Ce ne occupiamo: in questo momento ad esempio di fatto solo i SerD prendono in cura giocatori d\u2019azzardo patologico<\/strong>, circa 8.000. Per l\u2019alcol<\/strong> 75.000 persone sono in cura nei servizi alcologici, di norma unita\u0300 organizzative dei Servizi o dei Dipartimenti delle Dipendenze. Gli interventi di disassuefazione dal tabagismo<\/strong> al 65% sono curati dai Servizi delle Dipendenze e in modo minoritario da ambulatori ospedalieri o da associazioni di interesse. Ma torno a dire: dovrebbe essere l\u2019insieme del sistema sanitario ad occuparsi di questi aspetti ritenuti da tutti centrali per la salute dei cittadini.<\/div>\n
Fonte: rainews.it<\/a><\/div>\n

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Notizia da Poloinformativo HIV AIDS<\/a><\/p>\n

Lo scorso anno al tradizionale ruolo contro le tossicodipendenze, ai SERD è stato affidato anche quello su gioco d’azzardo, tabagismo, alcolismo. Mancano però mezzi e risorse per fare davvero prevenzione. […]<\/p>\n

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