Asa-Associazione Solidarietà Aids Onlus ha ricevuto la Civica Benemerenza del Comune di Milano per la sua partecipazione al Progetto Ekotonos della Casa Circondariale San Vittore. Giovedì 7 dicembre al Teatro Dal Verme, il Sindaco Giuseppe Sala ha consegnato l’attestato ai volontari delle Associazioni che costituiscono Ekotonos.
Questa è la motivazione: «Nato nel 1992, è il progetto più longevo nella storia del volontariato carcerario milanese. Aggrega e coordina Enti e associazioni con identità e risorse differenti e agisce in relazione con l’Amministrazione penitenziaria, promuovendo il ruolo attivo dei detenuti e il lavoro di gruppo. Tutte le sue iniziative intendono contribuire alla tutela della dignità delle persone detenute. Le associazioni in rete nel progetto e i singoli volontari, si riuniscono mensilmente, mentre detenuti e operatori lavorano insieme ogni giorno. Il progetto cerca nuove soluzioni “per una nuova ecologia della pena”. Così come in natura gli ecotoni sono le zone di confine e di equilibrio tra ambienti differenti, qui si sviluppa la massima varietà e ricchezza della speciazione».
Ekotnos: dal greco eko “casa, abitazione naturale” e tonos “tensione”. Quindi: zona di tensione o anche tendere a una abitazione naturale. Il nostro uso della metafora dell’ecotono vuole rappresentare questo: un’indicazione di comunicazione, di incontro, di luogo di contaminazione, dove le diverse identità possano ibridarsi, comunicare con l’altro, entrare in contatto e uscire dalla condizione di isolamento e di esclusiva autoasserzione che le contraddistingue e che le impoverisce.
Quando, ben 24 anni orsono, il progetto ha mosso i primi passi, l’obiettivo sembrava davvero molto ambiziosi: far collaborare realtà così diverse in un contesto molto difficile.
Eppure ce l’abbiamo fatta, con fatica e impegno.
L’Asa è stata parte attiva dall’inizio con i gruppi di e auto-mutuo-aiuto al C.O.C del II raggio e al VI Raggio. I gruppi sono prevalentemente rivolti a detenuti sieropositivi, vi possono, però, partecipare anche persone che non sono coinvolte direttamente in questo tipo di problematica. La formazione di un gruppo eterogeneo allontana paure e aiuta a gestire meglio le ansie che si possono creare in una realtà, come S. Vittore. Nel corso dell’anno 2001 sono stati realizzati anche incontri di sensibilizzazione e informazione sulle problematiche femminili in carcere. Questi incontri, ideati e coordinati dal CED (Centro Educazione Demografica) con la fondamentale partecipazione della referenti della CPA- trattavano problematiche riguardanti il corpo della donna; comportamenti sessuali a rischio; diritti/doveri di donna, mamma, moglie.
Chi ha fatto parte del Gruppo Carcere dell’Asa, sa che la prima regola per entrare serenamente a San Vittore è “sospensione del giudizio”; noi l’abbiamo applicata e ci siamo accorti che a volte basta poco per far scoccare la scintilla in persone che vengono rifiutate da tutti e che da quella scintilla possono nascere profondi cambiamenti.
MZ
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