La forza di Antonia
Storia di una persona transgender
Sono convinta che anche la scelta del titolo non sia stata casuale. “La forza di Antonia” è perfetto perché evidenzia una qualità indispensabile alla protagonista della storia.
Un percorso difficile, faticoso, doloroso che però sfocia in un bel finale.
Tutto prende il via a Bisceglie, un paesino della Puglia diviso tra il mare Adriatico e la campagna, un vello d’oro intessuto con i profumi dei ciliegi.
Antonio è un bambino timido, riservato, solitario, evitato e bullizzato dagli altri bambini perché lentigginoso ed “effemminato”. A otto anni comincia ciò che lui stesso definirà l’inizio di una via crucis tra medici di base e psichiatri che propongono manicomio e lobotomia.
L’infanzia e l’adolescenza di Antonio sono tormentate da incomprensioni e intolleranza, sacrifici e rinunce.
Una volta adulto, Antonio conosce la transessualità e trova la risposta a quella “bambina imprigionata nel cuore di un bambino” con “un amore smisurato per la vita”. Così inizierà il percorso di transizione che lo porterà a diventare Antonia.
Il viaggio a Milano, la prostituzione, l’emancipazione, l’amore e l’attivismo TLGB saranno tappe di un percorso che vedrà Antonia divenire una delle principali e influenti esponenti del movimento transgender in Italia.
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